PER UNA POLITICA EUROPEA RESPONSABILE. BENVENUTI RIFUGIATI

PER UNA POLITICA EUROPEA RESPONSABILE. BENVENUTI RIFUGIATI

PER UNA POLITICA EUROPEA RESPONSABILE. BENVENUTI RIFUGIATI

La situazione di emergenza delle frontiere europee, dove si accalcano e muoiono migliaia di persone che scappano dalla fame, dalla miseria e dalle persecuzioni, ha suscitato il nostro grido:»RIFUGIATI BENVENUTI!».
Violenza, miseria e fame hanno fatto fuggire milioni di persone nel mondo. Le politiche migratorie dell’UE han trasformato il mar Mediterraneo in una gigantesca fossa comune che non siamo disposti a continuare ad accettare.

Si prevede che durante il 2015 arriveranno in Europa all’incirca 340.000 persone. Frontex (Agenzia Europea per la gestione delle Frontiere) stima che l’80% di queste persone abbiano i requisiti per ottenere il diritto di asilo. Questo esodo senza precedenti richiede una risposta immediata, però ha cause che richiedono una risposta di medio e lungo periodo.

I governanti dell’Unione Europea trascorrono mesi, se non anni, a discutere sul come agire. Dopo ogni catastrofe, dopo ogni barcone affondato, si spendono in messaggi di solidarietà, però di fatto ci martellano con messaggi riguardanti i fenomeni migratori che generano paura, odio, razzismo e xenofobia, per poter giustificare le loro politiche, le loro frontiere e i muri, come quelli di Ungheria, Ceuta e Melilla, che giorno dopo giorno ci avvicinano sempre più alla barbarie. L’attrezzatura antisommossa che il Governo Un gherese usa sulle sue frontiere è la stessa che fu usata sulla spiaggia di Tarajal.
Non dobbiamo dimenticarci della responsabilità dei nostri governi in questi esodi. Come cittadini e cittadine diciamo basta, non vogliamo un’Europa poliziesca, vogliamo un’Europa solidale e pacifista.
Come cittadini di Spagna e Europa sappiamo cosa significano la fuga e l’esilio per la guerra e la fame. Non vogliamo che altri soffrano quello che noi già abbiamo sofferto.
Per questo crediamo che:

1. Salvare vite e proteggere le persone che fuggono da guerra, fame e persecuzione è una responsabilità morale e legale dei nostri Stati. I 28 Stati membri sono firmatari di numerosi trattati internazionali e europei di diritto di asilo e diritti umani, come la Convenzione sullo status dei Rifugiati del 1951, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, così come le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo.

2.Costituzione nel Mediterraneo di un’ampia operazione europea congiunta di recupero per risolvere il dramma umanitario, evitando qualsiasi operazione militare.

3. Chiediamo un piano europeo straordinario, di accoglienza e integrazione per coloro che arrivano in Europa in cerca di protezione. La Spagna deve impegnarsi, nella riunione del prossimo 14 settembre, ad accogliere come minimo, e come impegno iniziale, i 15.000 rifugiati che chiede l’UE. La Spagna deve istituire un capitolo di bilancio apposito, finanziato con fondi europei e nazionali. Questo fondo deve coprire le necessità immediate dei rifugiati, ma anche agire sulle raioni che causano la fuga di queste persone.

4. L’Unione Europea deve aprire più vie di accesso legale e sicuro alla protezione in europa. E’ il momento di istituire un ampio sistema di visti umanitari e di ricollocamento dei richiedenti asilo, così come di facilitare le procedure di ricongiungimento familiare e altre misure che permettano l’acccesso in europa per richiedere asilo senza dover prendere un barcone per attraversare il Mediterraneo, saltare muri o pagare trafficanti di persone.

5. Istituire condizioni dignitose di accoglienza, che includano misure per l’integrazione. L’accoglienza deve essere accompagnata da alcuni servizi minimi coordinati dall’assistenza sociale.

6. L’Unione Europea deve mostrare coraggio politico e leadership umanitaria, offrendo un ricollocamento permanente ai rifugiati più vulnerabili, che si trovano attualmente nei paesi limitrofi e di transito.

7.Denunciamo le limitazioni ogni volta più massicce alla libera circolazione delle persone, l’aumento del controllo delle frontiere e la costruzione di muri e barriere per lasciare fuori migranti e rifugiati.

8. Abbandono della gestione esternalizzata delle frontiere UE e della ricerca, recupero e trattamento delle richieste di asilo in paesi terzi, e la sospensione degli accordi e dell’appoggio finanziario bilaterale della UE a quei paesi che non rispettano i diritti umani.

9.Condizioni di accoglienza adeguate in centri appositi e la chiusura dei centri di detenzione e internamento di straniere, CIE, dove si toglie la libertà per il solo fatto di essere migranti.

10. Abbandono delle politiche economiche e commerciali basate sullo sfruttamento che condannano milioni di persone a povertà miseria, e sviluppo di vere politiche di sviluppo basate sulla solidarietà e le necessità delle persone.

11. Fine dei conflitti militari e cambio delle politiche estere della UE, per contribuire a uno sviluppo politico e economico sostenibile dei paesi di origine dei migranti.

12. Accogliamo con grande speranza le iniziative dei nostri Comuni per diventare città rifugio, che dimostrano come non sia impossibile trovare una soluzione se c’è la volontà politica di farlo.

13. Ripetiamo, come società civile, il nostro impegno all’ospitalità e all’accoglienza tra i popoli. Benvenuti tutti e tutte, rifugiati e rifugiate, migranti, sfollati e sfollate, espatriati ed espatriate, questa è la vostra terra.

PER UNA POLITICA EUROPEA RESPONSABILE. BENVENUTI RIFUGIATI